VIAGGIO
Dentro e fuori la realtà
Ho aperto gli occhi al suono poco tollerabile della sveglia, dopo una notte di sogni interessanti. Mi lasciano quel desiderio di approfondire relazioni, certi sogni. Pigramente mi alzo: l’afa è già insopportabile alle 6.30 del mattino, ma ho un appuntamento di lavoro alle 8.30 e mi attivo comunque. Pronta, esco, metto in moto la giornata. Il primo caffè per illudermi di essere un po’ più sveglia, poi mi avvio là, dove mi aspetta la persona con cui ho appuntamento.
Non avevo pensato all’effetto che mi avrebbe fatto questo viaggio, breve in termini di chilometri, carico di emozione. Tornare lì, nei nostri luoghi, dove ci incontravamo segretamente per condividere, anche se sconosciuti, la nostra vita in modo così intenso e profondo.
Man mano che mi avvicino al quartiere, provo una sensazione mai provata prima: è come entrare in un’altra dimensione, provando malinconia più che timore. Mentre attraverso i palazzi ti cerco tra le vie, magari compari all’orizzonte, penso. Ma la vita fa ciò che vuole: come ci ha fatti incontrare una volta, la seconda decide di non farlo.
La persona con cui ho appuntamento mi invita a bere un caffè proprio nel locale in cui andavamo io e te.
Rivedo il nostro tavolo. Rivedo noi che chiacchieriamo come se ci conoscessimo da sempre, con stima e affetto profondo, con complicità e forse amore.
Ti vedo mentre mi passi il bicchiere, mi sfiori la mano, mi mangi con gli occhi, mi fai ridere, mi fai sognare, mi fai sperare, mi saluti e te ne vai, e non lo so che è l’ultima volta che ci vediamo. E credo non lo sappia nemmeno tu.
Concludo in fretta il mio appuntamento. Alle 9.30 risalgo verso casa, lasciandomi dietro le spalle quei palazzi e, con il cuore inquieto, anche te.
Esco dalla bolla, come quando ci si sveglia da un sogno, uno di quelli che lasciano il desiderio. Il Desiderio.