L’Autobiografia
Raccontare la propria storia: una grande opportunità
Perché scrivere la storia della propria vita?
Quando mi viene posta questa domanda, prendo sempre qualche minuto per respirare a fondo prima di rispondere.
Già, perché mi piace dosare le parole e cercare quelle giuste per far capire concetti non complicati, ma nemmeno così immediati.
Tra i vari benefici della scrittura autobiografica, ce n’è uno che li riassume tutti: dà valore alla persona.
Raccontare la propria storia, dandole forma, significato, guardando al futuro: tutto questo dà valore alla persona.
Tutti hanno una storia, e non ce n’è una meno importante dell’altra.
Si può decidere di scrivere la propria storia per tramandarla ai posteri, far conoscere loro le origini da cui provengono, invitandoli a proseguire la narrazione di famiglia. E assieme alle parole si possono raccogliere fotografie e documenti di diverso genere.
Si può decidere di scrivere la propria storia con la tecnica del Memoir, che privilegia la realtà emotiva anziché quella fattuale, per permettere maggiormente alla scrittura di fare la sua funzione terapeutica. Ne è un esempio Vertigo di Louise Desalvo.
Si può scegliere di raccontarsi anche con tecniche più creative: i frammenti biografici, che prevede la narrazione di sé attraverso brevi e molteplici testi; le fotografie immaginarie, cioè la storia raccontata attraverso le foto mai scattate; la biografia fotografica, foto a cui associare brevi testi autobiografici. Di quest’ultima ne è un esempio Romanzo di figure di Lalla Romano.
Se optate per la sintesi, potete prendere ispirazione dalle 237 mini biografie di Falene di Eugenio Baroncelli.
Scrivere la propria storia è un’opportunità di crescita, di cura, e di salvaguardia di un patrimonio di affetti che altrimenti potrebbe perdersi nel tempo.